Esposizione al Radon
Cos’è il Radon?
Il Radon è un gas radioattivo inodore e incolore formato in seguito al decadimento nucleare del Radio, che a sua volta proviene dall’Uranio. Questi elementi sono presenti, in quantità molto variabile, in tutta la crosta terrestre e, quindi, anche nei materiali da costruzione che ne derivano (cementi, tufi, laterizi, pozzolane, graniti, ecc.). Mentre il Radio e l’Uranio sono elementi solidi, il Radon è un gas, quindi è in grado di oltrepassare pareti e solai attraverso piccole fessure e accumularsi negli ambienti chiusi. All’aria aperta si disperde rapidamente e non raggiunge quasi mai concentrazioni pericolose. Durante il processo di decadimento, il nucleo del Radio emette una radiazione α e si trasforma in un nucleo di Radon. Anche il Radon emette radiazioni e si trasforma in altri elementi definiti “figli” del Radon.
I “figli” sono molto più reattivi e vengono trasportati all’interno del corpo umano grazie a particelle di fumo, vapore acqueo, polveri ecc. Quando sono respirati, si fissano all’interno dell'apparato respiratorio (bronchi e polmoni) e continuano ad emettere radiazioni che possono danneggiare le cellule dando inizio, in alcuni casi, a un processo cancerogeno irreversibile.
Sulla base di numerosi studi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) tramite l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato il Radon nel Gruppo 1 ovvero cancerogeno certo per l’uomo. Il rischio di contrarre il tumore al polmone è direttamente proporzionale alla concentrazione del Radon e al tempo di esposizione.
Il radon, dopo il fumo di tabacco, è considerato la principale causa di morte per tumore ai polmoni.
Normativa sul Radon
Per proteggere la popolazione dall’esposizione al Radon presente nelle abitazioni in Italia non esiste attualmente una normativa specifica mentre, allo scopo di tutelare i lavoratori dall’esposizione al Radon negli ambienti di lavoro, è presente di una normativa specifica (Decreto Legislativo n. 241/2000), derivante dal recepimento della Direttiva 96/29/Euratom. Tale norma prevede la misura della concentrazione di radon in tutti i locali di lavoro posti in sotterraneo e nei locali di lavoro (posti a qualunque piano) situati in aree geografiche ove il rischio da radon è più elevato.
Nell’allegato I-bis è riportata la definizione di “livello di azione” inteso come valore di concentrazione di attività di Radon in aria o di dose efficace, il cui superamento richiede l’adozione di azioni di rimedio che riducano tale grandezza a livelli più bassi del valore fissato. Il datore di lavoro deve:
- effettuare una campagna di misure che valuti il livello di concentrazione ambientale medio annuale di radon in aria, confrontandolo con il livello di azione pari a 500 Bq/m3;
- se il valore medio annuale di concentrazione è inferiore all’80% del livello di azione [400 Bq/m3], si dovrà provvedere a ripetere la valutazione con cadenza triennale o nel caso di variazioni significative del ciclo produttivo;
- se la concentrazione è compresa tra l’80% ed il 100% del livello di azione, occorre ripetere con cadenza annuale la valutazione;
- se la concentrazione è superiore al livello di azione, l’esercente deve:
- a. spedire entro un mese la relazione ad ARPA, ASL di zona e Direzione Provinciale del Lavoro;
- b. calcolare la dose efficace assorbita dai lavoratori;
- c. se tale valore è maggiore di 3 mSv/anno, deve avvalersi di un esperto qualificato per progettare interventi migliorativi e realizzarli entro tre anni;
- d. se tale valore è inferiore a 3 mSv/anno, occorre ripetere con cadenza annuale la valutazione.
Per decidere in quali ambienti eseguire le misure, occorre tenere conto del fatto che le stesse devono essere pianificate in modo da essere rappresentative dell’esposizione del personale.
Perciò, in linea di massima, le misure non dovranno essere condotte in locali che non siano occupati con continuità (tipo locali di servizio, spogliatoi, ecc.). In altri ambienti nei quali il personale entra senza occupare una vera e propria postazione di lavoro, ma che rimangono chiusi a lungo, non dovranno essere sottoposti a misura sempre che il personale nel suo complesso non vi trascorra almeno 10 ore al mese.
Come si misura il Radon
Lo strumento di misura più idoneo e diffuso è il dosimetro passivo. Sono dispositivi piccoli e non necessitano di alimentazione elettrica; dopo un tempo di permanenza nel locale da indagare, sono rimossi e analizzati in laboratorio per la determinazione della concentrazione media nel periodo di esposizione.
Com’è noto, la concentrazione del Radon negli ambienti è soggetta a notevole fluttuazione a causa delle variazioni di molti parametri ambientali e tecnici quali pressione, temperatura, caratteristiche costruttive e modalità di ricambio dell’aria, pertanto, è opportuno che la valutazione sia eseguita su un periodo di tempo sufficientemente lungo, generalmente 1 anno.
In casi più particolari, si può utilizzare un misuratore attivo per misurazioni di breve durata e per monitoraggi in continuo, ad esempio allo scopo di pianificare interventi di bonifica in edifici con elevati valori di Radon. Il suo utilizzo richiede la presenza di personale specializzato.
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Corso | Date | Orari | Addetto Antincendio | Rischio Basso 14 Maggio 2024 | 11:00-16:00 | Aggiornamento Antincendio | Rischio Basso 14 Maggio 2024 | 14:00-16:00 | Addetto Primo Soccorso | Primo Soccorso 9 e 16 Maggio 2024 | 9:00-18:00 e 14:00-18:00 | Aggiornamento Primo Soccorso | Agg. Primo Soccorso 16 Maggio 2024 | 14:00-18:00 | RLS | 05-12-19-26 Giugno 2024 | 9:00-18:00 | Aggiornamento RLS | Agg RLS (8 ore) 6 Maggio 2024 | 9:00-18:00 | Preposto alla sicurezza | Preposto 5 Giugno 2024 | 09:00-18:00 | Dirigente per la sicurezza | 05-12 Giugno 2024 | 9:00-18:00 | Lavoratori | Aggiornamento Lavoratori 6 Maggio 2024 | 9:00-16:00 |
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